Il Ju-Jitsu (Dolce Arte) è un'antica forma di combattimento di origine giapponese di cui si hanno notizie certe solamente a partire dal XVI secolo quando la scuola Takenouchi produsse una codificazione dei propri metodi di combattimento, ma la sua origine è di certo molto più antica.
In un paese come il Giappone, la cui storia fu un susseguirsi di continue guerre tra feudatari, il ruolo del guerriero rivestì una particolare importanza nella cultura popolare, e con esso il Ju-Jitsu.
Con l'instaurarsi dello shogunato Tokugawa (1603-1867), il Giappone conobbe un periodo di relativa pace: fu questo il momento di massimo sviluppo del Ju-Jitsu, poiché, privi della necessità di combattere e quindi di mantenere la segretezza, fu possibile per i vari Ryū organizzarsi e classificare i propri metodi. In questo periodo anche la gente comune comincia a interessarsi ed a praticare la dolce arte poiché la pratica portava un arricchimento interiore dell'individuo.
La caduta dell'ultimo shōgun e il conseguente restauro del potere imperiale causarono grandi sconvolgimenti nella vita del popolo: i giapponesi, che fino a quel momento avevano vissuto in completo isolamento dal resto del mondo, ora si volgevano avidamente verso la cultura occidentale che li stava "invadendo". Ciò provocò un rigetto da parte del popolo per tutto ciò che apparteneva al passato, compreso il Ju-Jitsu. Questo periodo vide la scomparsa della classe sociale dei samurai, che avevano dominato il Giappone per quasi mille anni e il Ju-Jitsu, in quanto nobile arte, scomparve insieme ad essi.
Durante il periodo storico chiamato Restaurazione Meiji, si affermò grandemente in Giappone una nuova forma di Ju-Jitsu ideata da Jigorō Kanō con il nome di Judo Kōdōkan, che si proponeva come metodo educativo tanto da venire insegnato nelle scuole oltre ad essere inserito nei programmi di addestramento della polizia giapponese. Nel secondo dopoguerra dall'evoluzione sportiva subita dal Judo, si riaffermò il Ju-Jitsu come arte per la difesa personale, accanto all'Aikidō di Morihei Ueshiba.
IN ITALIA
Il Ju-Jitsu si diffuse nel resto del mondo grazie a quanti, viaggiando per il Giappone (principalmente commercianti e militari), lo appresero reimportandolo nel paese d'origine.
Una prima fugace apparizione del Ju-Jitsu in Italia si deve a Pizzarola e Moscardelli, marinai della Regia Marina, che nel 1908 ne diedero una dimostrazione al Re; ma fu Gino Bianchi (anch'esso marinaio), quaranta anni dopo, a portare il Ju-Jitsu in Italia dopo esserne venuto a contatto durante la Seconda Guerra Mondiale.
L'opera di diffusione iniziò a Genova, nella palestra di via Ogerio Pane, dove il Maestro Bianchi insegnava gratuitamente a pochi allievi nel difficile clima di ristrettezze del secondo dopoguerra. Con la fine degli anni quaranta la palestra si trasferì nella sede storica di Salita Famagosta e l'opera di diffusione del Ju-Jitsu "stile Bianchi" procedette a pieno ritmo, anche grazie alle varie dimostrazioni pubbliche svolte col gruppo dei Kaze Hito (uomini vento), riuniti nell'OLDJ (Organizzazione Ligure Divulgativa Jiu Jitsu).
Dopo la scomparsa del Maestro nel 1964, il "Metodo Bianchi" fu portato avanti dai suoi allievi.
In onore del Maestro Bianchi, ogni anno si svolge una gara, il trofeo Gino Bianchi, aperta a tutte le palestre italiane.
Una totale revisione dell'inquadramento delle azioni proposte dal Maestro Bianchi fu sviluppata inizialmente dal Maestro Rinaldo Orlandi, raggruppandole e ridistribuendole in 5 Settori (A, B, C, D, E) ognuno dei quali composto da 20 tecniche codificate. In contemporanea anche il Maestro Angelo Briano, con il supporto dei maestri Devoto, Comotto e Mazzaferro, diffuse in forma di ciclostilati tali criteri.
Ciascun settore studia un principio specifico, qui sotto descritto:
Settore A - Principio: Hikkomi Waza - sono inquadrati i principi elementari che introducono alla conoscenza delle reazioni di Uke alle azioni di squilibrio. Quest’ultime suggeriscono ed impongono ad Uke un determinato atteggiamento per effetto di una presa o di un’azione senza comportare la sua resa e/o il suo caricamento.
Settore B - Principio: Nage Waza - sono inquadrate le azioni che, attraverso lo studio dello sbilanciamento, delle linee di forza e della corretta disposizione, mirano al semplice sollevamento di Uke, al caricamento ed alla sua proiezione.
Settore C - Principio: Kansetsu Waza - sono inquadrate le azioni che, impostate sulle articolazioni di Uke, studiano la sua resistenza al dolore e di conseguenza le sue reazioni. In queste azioni vengono realizzate prese dolorose senza che intervenga il sollevamento di Uke oltre a prevedere sempre una sua chiusura a terra.
Settore D - Principio: Shime Waza - sono inquadrate le azioni impostate sul collo di Uke che mirano alla conoscenza ed allo sfruttamento delle sue reazioni attraverso stimoli nervosi, respiratori e sanguigni.
Settore E - Principio: Awase Waza - sono inquadrate azioni complesse che prevedono, durante la loro applicazione, azioni di strangolamento e/o leve articolari portate anche in fase di proiezione.
Dalla loro creazione, tutt'ora le tecniche di settore sono parte integrante del programma di esame per Kyu e Dan del "Metodo Bianchi".
I gradi nel Ju-Jitsu si dividono principalmente in 2 categorie:
KYU – identifica il grado dei principianti tramite cinture colorate (dal 6° Kyu al 1° Kyu). I passaggi tra un Kyu e quello successivo avviene tramite esami svolti generalmente nella propria palestra dal proprio Maestro.
DAN – Identifica il grado degli esperti tramite la cintura nera. Generalmente i Dan successivi al 1° si identificano tramite strisce sulla cintura o sul keikogi. I passaggi dal 1° Kyu al 1° Dan e successivi avviene tramite esami programmati con esaminatori composti da commissioni di carattere regionale/nazionale. I Dan successivi al 5° vengono dati ad honorem per particolari riconoscimenti alla divulgazione/pratica della Dolce Arte e vengono contraddistinti dalla cintura bianca-rossa.
L'Atletic Club - Cairo Montenotte è stato fondato dai Maestri Angelo Briano e Piercarla Colla nel 1982 con sede a Cairo Montenotte in Via Borreani Dagna, 24 (ancora attuale sede). Il M° Briano all'epoca insegnava già nel suo primo dojo fondato a Savona a fine anni '60 (Atletic Club - Savona).
Agli inizi degli anni '80 il Ju-Jitsu italiano si trovava nella FIKTEDA, Federazione riconosciuta dal CONI, dentro la quale il movimento italiano ha contribuito attivamente alla formazione della Federazione Internazionale (JJIF) nel 1987. Essendo che nel 1988 il Ju-Jitsu in Italia, successivamente allo scioglimento della FIKTEDA, è confluito nella FILPJ (attuale FIJLKAM) come sport amatoriale, aveva perso di fatto la possibilità di effettuare attività agonistica e di conseguenza anche l'attività agonistica. Pertanto nel 1989 alcuni Maestri, tra cui i M° Angelo Briano e Piercarla Colla, per evitare di perdere i risultati ottenuti fino ad allora fondarono l'Associazione Italiana Ju-Jitsu (A.I.J.J.), che fu fin da subito riconosciuta come unico membro nazionale dal EJJF (ora JJEU) e JJIF. Angelo Briano ricoprì il ruolo di Presidente dell'A.I.J.J. contribuendo in maniera importante allo sviluppo della Dolce Arte sia a livello tecnico che sportivo ottenendo ottimi risultati internazionali.
A maggio del 2009 alcune Società decisero di fondare il gruppo tecnico Tamashii Ryu Ju-Jitsu (TRJJ) che ha come obiettivo quello di mantenere viva la tradizione del Metodo Bianchi e del suo evolversi nel tempo, nelle tecniche e nei principi. Il Gruppo TRJJ è affiliato all’Ente di Promozione Sportiva CSEN (riconosciuto ufficialmente dal CONI) e l'Atletic Club è una delle Società fondatrici e partecipa attivamente alle attività del Gruppo.
Sono molti gli atleti agonisti derivati dall'Atletic Club, dove alcuni di questi hanno anche ottenuto ottimi risultati di carattere internazionale partecipando ad Europei e Mondiali. Tra questi troviamo Silvio Pesce, Marco Briano, Valter Pellegrini, Sina Staub, ecc...
Nel 2024 entra a far parte della Federazione Ju Jitsu Italia (FJJI), ente nazionale riconosciuto dal JJIF.
Dalla propria fondazione nel 1982, l'Atletic Club è stato affiliato con i seguenti Enti:
1982 - 1988: FIKTEDA
1989 - 2009: AIJJ e CSEN
2010 - 2023: TRJJ e CSEN
2024: FJJI, TRJJ e CSEN
2025 - in corso: FJJI, TRJJ, CSEN e FIJLKAM
La nostra Società è da sempre stata protagonista nell'ambito sportivo partecipando con regolarità a competizioni di carattere nazionale.
Di seguito un riassunto degli eventi sportivi di maggior rilievo nelle Stagioni Sportive appena concluse:
2022/2023
Trofeo Gianfranco d'Oca: Società 1° Classificata nella Classifica generale
Coppa Italia CSEN: Società 3° Classificata nella Classifica generale
Trofeo Gino Bianchi: Società 5° Classificata nella Classifica della specialità di Accademia
2023/2024
Campionato Nazionale ACSI: Società 5° Classificata nella Classifica generale
Trofeo Gino Bianchi - FIJLKAM: Società 6° Classificata nella Classifica generale
Genoa Open 2024: Simone Morselli 3° classificato (cat. U18 Fighting System) - Pietro Marenco 3° classificato (cat. U14 Fighting System)
Eurocup 2024 (Belgio): Pietro Marenco 2° classificato (cat. U14 Fighting System)
Qualificazione Mondiali 2024: Lucrezia Pognesi (cat. U18 - Titolare Fighting System) - Pietro Marenco (cat. U14 - Titolare Fighting System) - Simone Morselli (cat. U18 - Riserva Fighting System).
2024/2025
Mondiali (Heraklion): Lucrezia Pognesi 7° classificata (cat. U18 Fighting System) - Pietro Marenco 5° classificata (cat. U14 Fighting System)
Campionati Italiani U14-U16-U18: Xhoen Cifliku 2° classificato (cat. U14 Fighting System)
Genoa Open: Xhoen Cifliku 2° classificato (cat. U14 Fighting System) - Giorgia Genta 3° classificato (cat. U21 Fighting System) - Giorgia Genta 3° classificato (cat. Adults Ne-Waza)
Trofeo Gino Bianchi - FIJLKAM: Società 4° Classificata nella Classifica generale
Europei U14 (Cipro): Xhoen Cifliku 3° classificato (cat. U14 Fighting System)